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Se sei alla ricerca di una coppia conica  devi mandarci alcuni dati importanti per identificarla.
n.b.: le misure vanno prese con il calibro  

le misure da prendere  sono  indicate nei vari passi  con le lettere dell’ alfabeto  in colore rosso  nella tabella sotto,  le misure con lo sfondo verde sono le più importanti

 

qui puoi scaricare la tabella vuota in pdf, compilala  con i tuoi dati ed inviacela, grazie

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Ecco come  prendere le misure seguendo i vari passi :

Passo   A

conta quanti denti hanno la corona ed il pignone 

 .

Passo  B

La corona quanti buchi per le viti ha ?

Passo  C

i fori sono ciechi o passanti  ?

Passo  D

diametro delle viti

Passo E

qual’è la misura della chiave che serve per svitare le viti

Passo   F

qual’è il diametro interno della corona ?

Passo   G

quanto misura il diametro esterno ?

 

Passo   H

INTERASSE FORI  – distanza tra il centro di due fori

Passo   I

spessore della corona

Passo   L

numero di denti o cave della flangia del pignone 

n.b.: questa misura è importante quando i denti sono pochi,  cioè devi specificare se sono 6-8-10 denti, nel caso siano molti è sufficiente indicare questa misura come mille righe

Passo  M

Lunghezza del pignone  con filetto

Passo  N  

lunghezza del pignone senza filetto 

Passo  P

diametro del filetto 

Passo   Q 

diametro cuscinetto piccolo

Passo   R

diametro cuscinetto grande 

n.b.: in alcuni modelli  i due diametri potrebbero essere uguali

Questa scatola differenziale con planetari, era montata nelle Alfa Romeo Giulia (Tipo 105) è dal 1962 al 1977. Nata come erede della GIULIETTA , è stata proposta in numerose varianti di carrozzeria, nelle tipologie BERLINA , COUPè, CABRIOLET e SPIDER  .

i semiassi utilizzati hanno 25 denti e un diametro di 27 mm

 

la scatola sterzo della FIAT 1100 A e B  che veniva montata era di due tipi  a 4 fori e a 3 fori . la distanza dei fori è la stessa quindi

 

Per chi non lo sapesse , la capostipite di tutte le “1100” fu la Fiat 508C “Nuova Balilla 1100”, uscita nel giugno del 1937, la cui evoluzione stilistica denominata 1100 A e presentata alla fine del 1939, e subito ribattezzata popolarmente “musone”, fu la prima vettura della marca torinese a fregiarsi della denominazione Fiat 1100. Il soprannome “musone” derivava dall’imponente calandra spartivento  che la differenziava esteriormente dalla prima versione, poi anche definita “musetto” per retroformazione del termine.

Nell’immediato dopoguerra (settembre 1948), la 1100 A, lievemente modificata, assunse la designazione di 1100 B, poi, alla fine dell’estate del 1949, uscì la 1100 E, caratterizzata esteriormente dal vano bagagliaio che conteneva ruota di scorta (che nei modelli A e B era a vista esternamente) ed internamente dal comando del cambio al volante (cambio peraltro fornito di seconda velocità sincronizzata).

Le 1100 B e le successive E, grazie anche all’ampio abitacolo, ebbero un notevole successo; inoltre, avendo ancora il telaio separabile dalla scocca, fu scelta dalle innumerevoli carrozzerie che producevano fuoriserie, quali Ghia, Pininfarina, Frua, Zagato, solo per citare le più famose. Ma la Fiat forniva anche il telaio della versione camioncino / furgone, identico ma più lungo, e su questo telaio i carrozzieri ricavarono taxi e ambulanze.  I telai allungati venivano contrassegnati con la lettera L posta dopo quella del modello (quindi AL, BL oppure EL), mentre l’eventuale suffisso R (ALR , BLR, ELR) indicava un telaio rinforzato per applicazioni che richiedessero una robustezza maggiore, come ad esempio gli autocarri 

  • Nelle automobili Dove veniva montata la scatola da 3 fori si può montare anche quella da 4
  • Nelle automobili Dove veniva montata la scatola da 4  fori si può montare anche quella da 3 utilizzando tutte le tre viti

     

queste scatole sono molto rare e comunque se possiedi questa auto ti consigliamo di tenere una  scatola sterzo  di scorta